Sabato 25 aprile u.s., si è svolto in video conferenza il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Veneto alla presenza di tutti i Consiglieri, del Vice Presidente di Area e del Coordinatore regionale del SGS. Presente anche il segretario regionale per la verbalizzazione.
Si è trattato di un confronto utile per illustrare in modo completo gli esiti dell’incontro di Area Nord (vedi comunicazione già inviata alle società) e per monitorare e analizzare in dettaglio e in prospettiva la situazione in tutto il territorio.
Dopo la relazione del Presidente del CRV si è aperto un ampio dibattito che ha visto la partecipazione ed il contributo di tutti i presenti che si sono manifestati unanimemente contrari ad una ipotetica ripresa dell’attività. E tutti, indistintamente, hanno ribadito che questa è la volontà espressa dalla quasi totalità delle società. Società che vogliono continuare ad avere fiducia nelle istituzioni che le rappresentano e non considerarle come controparte antagonista.
E questo perché quello che stiamo e stanno vivendo è di enorme gravità e chi dice che nulla sarà più come prima ci trova perfettamente d’accordo. Anzi, questa considerazione dovrebbe essere un punto di partenza per ipotizzare il prossimo futuro. Definire quindi aprioristicamente le regole di convivenza con il virus diventa un appuntamento improrogabile e fondamentale.
Infatti, il problema non è solo sanitario. Ma serve pensare alla responsabilità. Di chi sarà? Bisogna riflettere sullo stato d’animo di dirigenti e atleti. Sulla loro voglia o meno di tornare ad allenarsi. Sulla istituzione di protocolli sanitari che se sono indispensabili per la Serie A dovranno, gioco forza, esserlo anche per i dilettanti. Ma chi sarà in grado di sopportarne i costi? Sulla sanificazione completa di tutti gli impianti. Ad opera di chi? Sono troppe le emergenze ed il Consiglio Direttivo si chiede come mai questo non sia stato ancora valutato e recepito. Le società sono assolutamente legittimate a non attendere oltre. Devono sapere, conoscere per programmare e pianificare in modo adeguato la prossima stagione sportiva. Alla scadenza dell’ultimo DPCM ci sarà un Consiglio Federale. E’ una scadenza importante che dovrà fornire risposte definitive in modo di poter valutare, in caso di plausibile sospensione, come formare le graduatorie in considerazione anche dello svolgimento di 2/3 dell’attività.
Il C.D., inoltre, si è impegnato per studiare sin da subito la possibilità, tramite un massiccio contenimento dei costi, di recuperare più risorse possibili da destinare alle società. Questo anche, e soprattutto, attraverso una rivisitazione dell’organizzazione regionale e periferica con particolare attenzione alla gestione dei collaboratori.
Ha inoltre deliberato di interfacciarsi a breve con le Società tramite una piattaforma adeguata secondo le modalità che i nostri esperti stanno individuando.
Il C.D. si è concluso osservando che i tesserati LND rappresentano il 98% del totale, ritenendo quindi doverosa una pronta risposta a questa immensa platea che copre capillarmente tutto il territorio nazionale.
Nel rispetto della situazione sanitaria vigente. Nel rispetto di quanti non ci sono più. Nel rispetto di chi vuole tornare a giocare senza preoccupazioni e con uno spirito libero, senza paure e con la voglia di divertirsi, per diletto appunto.
Il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Veneto FIGC/LND